Rebekah Lewis - Orgoglio E Caduta стр 4.

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Sempre irrequieta, Hybris si alzò e vagò per la casa finché non raggiunse la nursery di Leonida. Il dolce bambino dormiva nella sua culla, con la bocca spalancata in un sonno beato. Allungò una mano e la passò nei capelli morbidi e scuri sulla sua fronte. Hybris aveva visto Pan bambino per un breve periodo, a causa del suo stupido orgoglio. Spaventata dalla maternità, aveva parlato di come non fosse adatta per quel ruolo. A causa dei suoi poteri, non poteva rimangiarsi le parole e aveva scoperto che non sarebbe potuta ritornare qualora se ne fosse andata.

Hybris doveva ancora controllare le sue parole o avrebbe condannato se stessa unaltra volta. Avvicinò il peluche Pegaso al bambino, così lo avrebbe preso quando si fosse svegliato. Era il suo giocattolo preferito. Non aveva dubbi sul fatto che quando la cavalla avrebbe dato alla luce il puledro di Pegaso, i due giovani sarebbero diventati rapidamente amici. Rimaneva da vedere se il puledro avrebbe avuto le ali di suo padre.

Nella pace della nursery, Hybris strinse le dita e imprecò sottovoce. Doveva fare qualcosa. Con Pan che si occupava di Dioniso e lanomalia del Sole che creava una notte eterna e senza stelle, si sentiva così inutile. Così mortale. Che cosa avrebbe potuto fare per aiutare? Adesso era vulnerabile, ma a parte Dioniso e Apollo, i nemici di suo figlio non sapevano chi fosse. I Satiri Beoziani non avevano mai visto la sua faccia né sapevano della sua relazione con Pan. Hermes non aveva mai condiviso linformazione di chi fosse la madre di Pan con nessuno e aveva fatto di tutto per creare voci multiple in modo che gli umani non potessero nemmeno trascriverlo nei loro libri di mitologia.

Chiuse gli occhi e si fermò nel mezzo della stanza. Hermes. Non si era resa conto di quanto le mancasse fino a quando non aveva trascorso del tempo con lui. Fino a quando non lo aveva visto tutte le settimane, a volte tutti i giorni, e lui le aveva concesso a malapena uno sguardo. Faceva male, ma se lo era meritato.

Cosaltro poteva aspettarsi dopo aver rinunciato ad impegnarsi, di sapere che avrebbe fallito e di averlo fatto senza avergli dato una possibilità? Aveva lasciato Hermes con un bambino e non era tornata indietro, relegata nel guardare di nascosto Pan che cresceva.

Aveva deciso di fare ammenda prima di diventare mortale, ma il tempo non era stato proprio dei migliori. Pan aveva impiegato due mesi per lasciarsi andare, con laiuto della sua fidanzata. Pan aveva perdonato Hybris ma Hermes si era rifiutato. Un fatto che aveva incuriosito molto il loro figlio, anche se non era sicura del perché.

Devo uscire da qui, disse a Leonida, che giaceva a pancia in giù su una coperta. Avrebbe dovuto togliersi i tacchi ma si rifiutava di rinunciare al suo amore per il guardaroba e le calzature sexy. Il suo ritmo doveva averlo svegliato e adesso la stava guardando e sbavando sullala del suo Pegaso. Presto avrebbe camminato, agli Dei piacendo. Il rimpianto per linfanzia non vissuta di Pan continuava a pugnalarla nellintestino e lei chiuse gli occhi. Non poteva tornare indietro nel tempo. Ma poteva recuperare con suo nipote adesso.

Dove, precisamente, hai intenzione di andare?

Beccata.

Hybris si voltò e catturò Ariston che la osservava dal corridoio attraverso la porta aperta. Doveva averla sentita passando da lì. Lui si stava portando alla bocca un biscotto con scaglie di cioccolato e ne prese un morso generoso. Si era tirato indietro i capelli biondi per lavorare nel cortile e una raffinata lucentezza di sudore brillava lungo la sua fronte e il suo collo. Sembrava strano, in qualche modo, che nonostante lanomalia del Sole, Ariston e Lily fossero concentrati sulle pulizie come se nulla fosse cambiato. La loro fiducia negli Dei dellOlimpo era commovente, davvero, se non un po prematura. Fino a quando Hermes non li avesse aggiornati sul suo incontro con Zeus, non si aspettava alcun tipo di lieto fine.

Non lo so, disse lei, che era la verità. Devo fare qualcosa, ma Pan ed Hermes continuano a osteggiarmi.

Ariston finì il suo biscotto prima di rispondere: Potrebbe essere perché non sei più immortale.

Lei socchiuse gli occhi. Questo non mi rende una bambina fragile che non ha modo di difendermi. Posso combattere. Sono efficiente in tutto. Lei sollevò il mento. E sono stanca di aspettare il permesso quando non sono più vincolata dalle regole di Zeus. Da mortale, non poteva più entrare nellOlimpo, né doveva seguire le sue linee guida. Le era stato restituito il libero arbitrio. Uno scherzo, che, poiché i Fati controllavano le loro vite e la data della loro morte. Anche se ognuno aveva fatto le proprie scelte, portava sempre allo stesso risultato.

Tranne quando non succedeva.

Hybris diede una seconda occhiata ad Ariston. Era destinato a uccidere suo fratello e poi se stesso, o qualcosa del genere. Daphne laveva visto in una delle sfere di cristallo dei Fati durante il suo periodo sullOlimpo e lo aveva avvertito. Era dipeso tutto dal fidarsi di Melancton invece di ignorare ciò che il Beoziano aveva da dire, ma sia Ariston sia Adone erano vivi, sebbene esiliati. Forse dopo tutto cera un po di margine di manovra.

Incrociando le braccia, Ariston si appoggiò allo stipite della porta. Mi piaci, Hybris. Tu irriti Hermes. È divertente come linferno e niente mi diverte di più che guardarlo mentre si stravolge e sirrita. Tuttavia . Distolse lo sguardo. Non sono sicuro di cosa tu possa fare per aiutarci.

Noi. Si considerava ancora Satiro, anche se erano sulla stessa barca. Entrambi erano stati immortali fino allinizio dellanno. Cera voluto del tempo per adattarsi, ma Ariston cera riuscito meglio. Hybris avrebbe preferito tagliarsi la lingua e cavarsi i bulbi oculari, gettarli in un frullatore e berseli. Solo che lei non poteva perché le sue parti del corpo non si sarebbero più rigenerate. La mortalità non era uno scherzo.

Unidea la colpì e lei sorrise. E se potessi salvare Calix?

Ariston batté le palpebre. Poi rise, appoggiandosi più forte contro la porta per sostenersi. Nella culla, Leonida ridacchiò, spronato dal suono di allegria. Lei, tuttavia, non pensava che fosse così divertente.

Sono seria.

Tossendo, Ariston mascherò i suoi lineamenti nel miglior modo possibile. Pensi di poter semplicemente entrare in una delle case di Dioniso, prendere Calix e scappare senza farti notare da nessuno dei Beoziani o altre guardie presenti? Se fosse stato così facile, Vander o Pan lo avrebbero fatto nella prima settimana.

Beh, Vander non sapeva dove fosse fino a quando Hermes non glielaveva detto, quindi ne dubitò. Pan, per quanto amasse il suo ragazzo, soffriva dinsicurezza quando si trattava delle sue capacità e fino a quando non la superava, non entrava completamente nel suo ruolo. Ma la paternità lo stava aiutando. Gli Arcadiani erano in stallo da mesi nel recuperare Calix, facendo salti mortali per aumentare le loro probabilità. È quello che ho detto, no? Lo oltrepassò, scendendo nella camera degli ospiti che stava usando.

Lespressione sbalordita di Ariston al suo passaggio lavrebbe divertita se non fosse stata sincera. Lei aggiunse: Dioniso mi conosce, ma i Beoziani no. Beh, a parte Melancton, ma non è più con loro. Hermes conosce le loro abitudini, sa quando Dioniso non è presente. E siamo sicuri che Calix è nascosto nel New Hampshire, quindi . Si voltò e inarcò un sopracciglio. Dimmi come non posso gestirlo?

Hermes non ha condiviso tutti i dettagli con noi. Non è autorizzato a interferire. Ariston laveva seguita, passando da una porta allaltra mentre finiva lultimo biscotto.

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