Amy Blankenship - Pioggia Di Sangue стр 6.

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«Ti sei divertita, eh?» le chiese con un sopracciglio alzato. Lei gli rendeva difficile rimanere arrabbiato. Il modo in cui annuì era troppo carino.

Capitolo 3

«Ho bisogno di togliermi questi vestiti.» disse Lacey, guardando labito da sera che aveva ancora addosso. Era bellissimo appena indossato ma adesso, dopo la terribile notte che aveva passato, era sporco e strappato nei punti in cui era stata trafitta da quei fili demoniaci.

Unondata di desiderio sessuale la assalì duramente e Lacey alzò subito lo sguardo verso Ren, che era impassibile. Proveniva da lei... o da lui? Non aveva pensato al sesso quando aveva parlato di togliersi i vestiti, ma adesso sì che ci stava pensando.

«E ovviamente è dobbligo unaltra doccia gelata.» aggiunse, portandosi una mano allo stomaco. Non era mai stata timida quando si trattava di parlare di sesso e non avrebbe certo iniziato adesso. «È tuo il desiderio sessuale che sento?».

Ren aveva praticamente smesso di respirare immaginando di spogliarla con un solo movimento fluido, per poi farla sedere nuda sulla scrivania. Rimase sorpreso per quella domanda schietta. La sua risposta fu un Sì chiaro e forte. Lacey sapeva esattamente cosa stavano facendo Nick e Gypsy al piano di sotto, ma Ren non immaginava che lei sarebbe stata in grado di sentire anche le sue emozioni e i suoi desideri.

Sperava che avesse assorbito solo una piccola parte del suo potere, altrimenti non sarebbe durata a lungo nel castello. Si appuntò mentalmente di chiedere a Guy se poteva creare una sorta di incantesimo per smorzare le sue nuove abilità ma, per ora, si sarebbe limitato a dirle la verità.

«Questo castello è pieno di esseri paranormali con emozioni intense.» le disse, cercando di mantenere il controllo. Sentire la sua eccitazione non gli era di aiuto, in quel momento, e stava avendo un effetto boomerang su entrambi. «I paranormali provano emozioni come gli umani. La differenza è che le sentono molto più di quanto un umano potrebbe sentirle... e tu adesso stai percependo questo sovraccarico.».

Si avviò verso di lei, sentendosi come un predatore che insegue la propria preda. Un sorrisetto compiaciuto gli apparve sul viso quando lei indietreggiò finendo contro la scrivania, proprio dove lui aveva immaginato di farla sedere.

«La loro rabbia potrebbe scatenare una furia omicida in un essere umano... e il loro modo di amare potrebbe essere definito come unossessione pericolosa.». Si sporse in avanti allimprovviso, poggiando le mani sulla scrivania per intrappolare Lacey tra le proprie braccia. Poi le avvicinò le labbra allorecchio. «E la loro lussuria è così forte che brucia.».

Lacey chiuse gli occhi mentre sentiva il suo respiro sul collo. Ren aveva ragione, lei si sentiva in fiamme. Dischiuse le labbra mentre il respiro accelerava. «Il loro corpo devessere ipersensibile al tatto, perché il tuo respiro sul collo sembra troppo bello per essere normale.».

Un ringhio fu lunica risposta che ottenne ma era così sensuale che Lacey ne interpretò il significato. Ren era così vicino... eppure non la stava toccando in nessun punto. Era come se lui avesse il controllo totale, mentre lei annaspava in un vortice di passione che aspettava un minimo cenno per trascinarla a fondo. Al momento, Lacey voleva davvero provare quel delizioso effetto collaterale... se lui era daccordo.

Scacciando dalla mente leccitazione che aveva inavvertitamente provato prima al negozio, ripensò allultima volta che si erano toccati. Era successo proprio lì, in quellufficio. Lei credeva che sarebbe morta dopo lasta e perciò aveva desiderato trascorrere le sue ultime ore abbandonandosi al piacere con lui. Ma Ren laveva fermata perché aveva ascoltato i suoi pensieri.

Beh, adesso non era più in pericolo, perciò quella scusa non valeva più. Se avesse fatto a modo suo, allora Ren avrebbe usato qualcosaltro di lì a poco... e lei, per come si sentiva in quel momento, sperava che fosse un qualcosa di grosso e palpitante.

«Visto che sei stato tu a darmi il potere di eccitarmi così allimprovviso... vuoi aiutarmi anche a spegnere le fiamme, o devo cercare qualcun altro che sia disposto ad essere il mio pompiere?» gli chiese, ricordando il dolore del suo ultimo rifiuto.

Ren si afferrò alla scrivania quando londata di calore che stava sentendo si trasformò subito in una rabbia tremenda. Aveva davvero minacciato di cercare qualcun altro per soddisfare il suo desiderio? Limmagine di lei e Vincent che facevano lamore in un passato non troppo remoto gli mandò in fumo il cervello.

Avrebbe dovuto avvertirla anche della tremenda gelosia dei paranormali ma era un dettaglio opinabile, visto che lui sembrava essere il solo a provare quella particolare emozione.

«Tinsegnerò ad usare i tuoi poteri, ma anche a controllare quelli che potrebbero essere un pericolo per gli altri.» le sussurrò in modo ingannevole, prima di prenderla tra le braccia.

Lacey rimase sorpresa quando lui la strinse a sé e lufficio iniziò a svanire. Dopo pochi secondi si ritrovò nella stessa stanza in cui si era svegliata... quella di Ren. Guardò il letto, sperando di ottenere finalmente quello che desiderava da quando lo aveva incontrato la prima volta.

Ren, invece, la prese per un braccio e la trascinò lontano dal letto. Lei si accigliò confusa, fu spinta in bagno e non riuscì a trattenere un grido sconvolto quando si ritrovò improvvisamente sotto la doccia, con lacqua gelata che le scrosciava addosso. Rabbrividendo, allungò una mano per chiudere lacqua e si rese conto di essere ancora vestita. Adesso vedeva la propria pelle sensibile sotto una luce completamente nuova. Sentiva più freddo di quanto pensasse di poter mai sentire.

«Che cavolo ti prende?» gli chiese, lanciandogli uno sguardo omicida.

«Lezione numero uno...» ringhiò Ren, chinandosi verso di lei per aggiungere enfasi, «... non lasciarti sopraffare dal desiderio sessuale al punto da andare a letto con chiunque per risolvere il problema.».

Lacey non abbassò lo sguardo e, battendo i denti, replicò: «Hai ragione. Come mi è saltato in mente di chiederlo a te? La prossima volta starò più attenta a chi mi rivolgo.». Si aspettava una sua reazione ma come risposta ricevette solo il silenzio totale; si sentiva nervosa e il non poter vedere gli occhi di Ren dietro quegli stupidi occhiali da sole non le era per niente di aiuto.

Si chiese dove fosse finito il desiderio di Ren e perché diavolo fosse stato rimpiazzato dalla rabbia di punto in bianco. Quellemozione era così forte che dovette sforzarsi per arginarla. Nellultimo anno aveva difeso i propri pensieri e le proprie emozioni dalla gente pericolosa e adesso era quasi unesperta... tranne quando era con Ren, e non capiva il perché.

Invece di dargli uno schiaffo come avrebbe voluto, afferrò la porta della doccia e gliela sbatté in faccia per non averlo più davanti agli occhi. Togliendosi il vestito, lo lanciò oltre il vetro e sogghignò quando sentì lacqua che schizzava contro qualcosa. Sperava che quella pioggia fredda gli fosse finita dritta in faccia, se lo meritava.

Guardò attraverso il vetro satinato e le venne quasi la voglia di saltellare di gioia quando vide la sagoma di Ren e capì che si stava togliendo gli occhiali per asciugarli. Quel piccolo assaggio di vendetta placò momentaneamente la sua rabbia. Aprendo lacqua calda, Lacey si mise sotto il getto e gemette mentre la pelle si riscaldava.

Ren serrò le mascelle, continuava a ripensare alla facilità in cui Lacey aveva detto che avrebbe chiesto aiuto a qualcun altro, la prossima volta che si sarebbe sentita eccitata. Spingerla sotto lacqua gelata era stata unidea frutto della sua ira, e la sua ira non era molto intelligente. Doveva rimediare prima che lei tentasse di mettere in pratica la sua minaccia... tentasse era la parola chiave, perché lui non avrebbe mai permesso a nessun altro di toccarla in quel modo.

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