Blankenship Amy - Una Luce Nel Cuore Dell'Oscurità стр 5.

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Tutti e tre fissavano la tomba... la dolorosa realtà che tutto stava andando in rovina. Le cose non dovevano finire in quel modo... i buoni non avrebbero dovuto perdere... né morire. Shinbe li aveva aiutati a prendere una decisione su cosa fare. Recuperando il corpo di Kyoko, lavevano portata alla tomba in cui Kyou aveva deposto suo fratello e li avevano sepolti insieme. Toya avrebbe voluto così... era lunica cosa giusta da fare.

Kamui non era riuscito a trasportare il corpo di Kyoko nel luogo di sepoltura. Non era il suo sangue a turbarlo, era straziante vedere una persona così gentile e pura, che possedeva così tanta luce dentro di sé da fare male agli occhi, giacere lì nelloscurità con gli occhi aperti che fissavano il vuoto.

Percependo lo shock di Kamui e vedendo le sue mani che tremavano, Kotaro laveva stretta amorevolmente tra le braccia, cercando di ignorare la rigidità degli arti. In quel momento non riusciva a provare nulla se non rabbia e tristezza. Se avesse lasciato trasparire tutto il resto che aveva dentro... le sue ginocchia avrebbero ceduto... il dolore era così pesante.

Lo sguardo sul viso di Kamui lo aiutò a controllare le proprie emozioni... e anche il senso di intorpidimento che stava provando. Kamui non era un umano né una bestia ma, qualunque cosa fosse... il suo cuore era in frantumi. Kotaro decise che, da quel momento, si sarebbe occupato di lui, anche se forse non ce nera bisogno.

Kamui si asciugò le lacrime, cercando di essere forte come i suoi fratelli. I suoi capelli viola furono increspati dal vento mentre guardava la terra che era stata rimestata. Si era tolto il soprabito e laveva avvolto delicatamente attorno ai due corpi per aumentare il potere dellincantesimo che stava per lanciare.

Chiudendo gli occhi, intrecciò le dita mentre le ali gli spuntavano dalla schiena con una pioggia di piume. Brillavano di colori così intensi, sconosciuti allocchio umano.

Shinbe e Kotaro fecero un passo indietro per la sorpresa, rendendosi conto di chi fosse Kamui. La parola angelo apparve sulle loro labbra ma lui sembrava così triste. Un angelo con il cuore spezzato... un angelo caduto.

Kamui prese una piuma dalla sua ala destra e tese la mano con il palmo verso lalto. La sua espressione triste e placida non mutò. I suoi occhi brillavano di un barlume di speranza mentre si passava rapidamente la piuma affilata sul palmo, provocando un taglio superficiale.

Apparve il liquido rosso cremisi e lui strinse lentamente il pugno, poi allungò la mano sulla tomba. Le sacre gocce di sangue caddero facendo brillare il terreno di una strana luce blu.

Shinbe e Kotaro osservavano tutto scioccati e non osavano muoversi per paura di disturbare il rito che Kamui stava eseguendo. Entrambi si rendevano conto che stavano assistendo a qualcosa di incredibile e, senza dubbio, non lavrebbero più visto.

Laria attorno a Kamui turbinò in un vortice che lo circondava con una luce blu fluorescente. La sua voce echeggiava e le sue labbra sembravano più sagge di quanto avessero mai ricordato. Un suono spaventoso riecheggiò nel cielo, proseguendo per chilometri e immobilizzando ogni cosa come per rispetto a quel potere.

«Ci vorranno mille anni...

Aspetteremo per il vostro bene.

Quando il sangue di un guardiano viene versato...

È tempo che questa profezia si compia.

Solo allora le due anime rinasceranno,

Riportandoli alla luce.

Destinati a combattere la magia oscura della notte,

Con questa promessa noi immortali prenderemo le armi...

Proteggeremo coloro che rinasceranno.

Nelle mani di pietra e marmo, daremo al nemico

Lunica cosa che desidera... vivere nella luce.».

Mentre il vortice circondava Kamui, due piume si staccarono dalle sue ali e fluttuarono in avanti, rigirandosi come se fossero due piccoli pugnali, per poi posarsi sulla tomba. Rimasero ferme sul terreno soffice per alcuni istanti, poi affondarono per andare a fondersi con le anime dei due amici.

Kamui singinocchiò mentre lincantesimo si disperdeva, inviando unonda durto in tutte le direzioni. «Ci incontreremo di nuovo, Kyoko... Toya.» sussurrò mentre si sentiva sopraffare dalla solitudine, «Forse la prossima vita sarà migliore e molto più luminosa.».

Shinbe rimase in silenzio accanto a lui, non desiderava fare altro che piangere... ma non poteva permettersi quel lusso. Hyakuhei era ancora lì da qualche parte e sapeva che, alla fine, il vampiro dal cuore nero sarebbe venuto a cercarlo e avrebbe scoperto che cosa avevano fatto. Per questo doveva cancellare tutte le tracce possibili.

Mise una mano in tasca ed estrasse una bottiglietta viola piena di polvere magica. Cosparse leggermente il terreno facendo un giro intorno alla tomba, per proteggerla da tutti gli occhi indiscreti. Il terreno divenne solido allistante, nascondendo la presenza della tomba.

Gli occhi di Shinbe silluminarono dello stesso colore viola mentre sussurrava parole che solo lui poteva capire.

Percepì un legame secolare di fratelli che avevano combattuto uneterna battaglia con loscurità che gli bruciava nellanima per diventare un simbolo di protezione sulla tomba. Sopra il luogo di riposo dei suoi amici sbocciarono dei fiori senza semi. Erano di cinque colori diversi... argento... oro... blu ghiaccio... ametista... e arcobaleno.

«Io me ne vado.» disse Shinbe dopo un lungo silenzio. Non voleva che la sua presenza rivelasse la posizione degli altri e sapeva che era ora di muoversi. Guardò il cespuglio di fiori variopinti, Toya e Kyoko adesso erano protetti contro Hyakuhei e lincantesimo non sarebbe stato intaccato.

Per ora... era tutto ciò che poteva offrire loro oltre al dolore.

Kamui guardò il mago, scioccato dalle sue parole. «Che cosa? Ma... perché?» gli chiese in preda al panico... sarebbe rimasto solo, adesso? Perdere Toya e Kyoko non era già abbastanza?

Sentendo la paura di Kamui, Shinbe gli mise una mano sulla spalla e cercò di spiegare: «Sai bene quanto me che Hyakuhei, alla fine, scoprirà che cosa abbiamo fatto qui.». Poi guardò Kotaro, sapendo che il Lycan avrebbe capito, e aggiunse: «Tu puoi sfuggire ai suoi occhi sempre attenti... ma io non ho quel tipo di potere. Sarò comunque in grado di nascondermi, ma non so per quanto.». Shinbe emise un lungo sospiro e alzò lo sguardo verso la luna alta nel cielo. «I miei giorni sono contati, adesso...», un lieve sorriso gli apparve sulle labbra, come se conoscesse un segreto, «Così sia. Salirò a bordo della prossima nave che va ad ovest, oltreoceano. Lì avrò maggiori possibilità di mantenere la mia identità al sicuro da Hyakuhei e forse anche di trovare un modo per far reincarnare la mia anima nella stessa era dei nostri cari amici.». Sperava che quello che stava dicendo fosse vero, perché avrebbero avuto bisogno di lui quando sarebbe giunto il momento.

Kamui guardò la tomba e poi il suo amico, con più calma di rispetto a quando era iniziato quellincubo. Non voleva che Shinbe fosse la prossima vittima, perciò lo capiva. Si staccò una piuma arcobaleno dalla sua ala destra e gliela premette sul collo.

Shinbe ansimò mentre la piuma iniziava a brillare intensamente, per poi essere assorbita nella sua pelle. Abbassò lo sguardo e vide la sagoma della piuma proprio sotto il colletto del suo soprabito.

«Ti aiuterà quando sarà il momento.» disse Kamui con un sorriso, poi lo abbracciò forte. Non avrebbe perso anche lui.

«Ci rivedremo, amico mio.» sussurrò Shinbe prima di scostarsi. Fece un cenno a Kotaro, sapendo che il Lycan si sarebbe preso cura di Kamui. Guardò di nuovo la tomba, poi distolse lo sguardo, lasciando che la frangetta nascondesse la sua tristezza. «Così sia.» sussurrò di nuovo mentre svaniva nelloscurità.

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