Blankenship Amy - Una Luce Nel Cuore Dell'Oscurità стр 18.

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Kyou uscì dalloscurità quando vide il servitore di Hyakuhei allesterno. Conosceva quel ragazzino ingannevole, era piccolo e sembrava così innocente, ma spesso era il più pericoloso di tutti.

Scivolando dietro Kyoko, i suoi occhi divennero rossi e i suoi canini si allungarono, non gli avrebbe permesso di mordere Kyoko senza togliergli la vita.

Kyoko tenne la mano sulla maniglia, non era del tutto sicura di volerla aprire. Quel ragazzino aveva qualcosa di spaventoso. Quando decise di allontanarsi, sentì una mano sulla spalla e gridò, voltandosi per vedere chi fosse.

Rimase senza fiato quando vide due occhi dorati, incorniciati da lunghi capelli bianchi. Aveva qualche anno più di lei e con le luci negli occhi non riusciva a vederlo bene, eppure somigliava a...

«Toya?» sussurrò incerta, sapendo che si sbagliava, ma... perché le girava la testa?

Non appena i loro sguardi sincrociarono, Kyou si sentì attratto dai suoi occhi. Lei lo stava guardando come se lo conoscesse, ma la cosa inquietante era che aveva sussurrato il nome di suo fratello morto. La afferrò quando la vide barcollare per colpa dellalcol che aveva bevuto.

Mentre le sue mani scivolavano sulla pelle lasciata scoperta dalla camicetta troppo corta, il suo sangue di vampiro ribollì dicendogli di possederla.

La vista di Kyoko aveva deciso di non collaborare, sembrava sfidare la sua volontà mentre guardava luomo incuriosita. Anche se non riusciva a vederlo, sentiva comunque il corpo che la teneva stretta.

Sfiorandogli una guancia, disse: «Ma tu non sei Toya... chi sei?» ma, prima che potesse ottenere una risposta, gli dei decisero di prendersi gioco di lei e spensero le luci, facendola scivolare nellincoscienza.

Kyou la strinse mentre perdeva i sensi, almeno non era svenuta tra le braccia del nemico. La testa di Kyoko ricadde allindietro, esponendo la sua gola, e Kyou combatté contro il proprio istinto. Dopotutto, forse era davvero tra le braccia del nemico. Le sue zanne iniziarono ad allungarsi ma lui resistette... quella ragazza era troppo pura per una tale oscurità.

Poi sentì la propria rabbia scatenarsi per la sua ingenuità, se non fosse stato lì a proteggerla, che cosa le sarebbe successo? Dimenticò i propri impulsi di pochi istanti prima. Se il lupo fosse stato un bravo guardiano, non lavrebbe lasciata da sola. Si guardò intorno, rendendosi conto che anche gli amici con cui era prima avevano fatto lo stesso.

Estendendo i propri sensi, percepiva ancora la presenza di Hyakuhei allinterno delledificio. Sentendo il male provenire dallalto, capì che si trovava da qualche parte al secondo piano.

*****

Shinbe scese dallauto ancora in movimento e si mise a correre dritto verso lingresso principale del locale. Non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero che Suki e Kyoko si aggiungessero alla lista delle ragazze scomparse, la cosa lo terrorizzava.

Toya lo aveva informato di quello che gli aveva detto Kotaro e, dopo aver trovato Suki, non lavrebbe più mollata.

Shinbe si fermò di colpo quando fece irruzione nel Club Midnight. Proprio lì, in mezzo al corridoio, cera un uomo che teneva in braccio Kyoko e lei non sembrava stare molto bene. Era immobile e pallida. Del resto, neanche quel tipo sembrava così normale. Pallido era un eufemismo per lui... Shinbe sirrigidì quando si rese conto che luomo gli ricordava il suo migliore amico.

Aveva i capelli argentati e gli occhi dorati... i capelli di Toya erano neri come la notte ma avevano le stesse strie argentate. Erano caratteristiche molto insolite e lui conosceva soltanto Toya con quella particolarità.

Vedendo che luomo se ne stava andando portando Kyoko con sé, Shinbe mise da parte il proprio disagio. Toya lo avrebbe ucciso se non lavesse fermato.

«Che diavolo hai fatto a Kyoko?» ringhiò, mentre i suoi occhi brillavano. Kyoko non era la sua ragazza ma le voleva bene... più di quanto avrebbe ammesso, e poi era la migliore amica di Suki. Quel tipo non lavrebbe portata via.

Kyou mise un braccio sotto le gambe di Kyoko e la sollevò senza sforzo. La teneva come se fosse una bambina, facendole poggiare la testa sulla spalla, senza svegliarla. Nel momento in cui la sua testa gli toccò la spalla, lei si rannicchiò nel suo abbraccio e sospirò.

Kyou percepiva la fiducia e la contentezza nella sua aura mentre si accoccolava tra le sue braccia. Quella piccola donna lo turbava e più la guardava, più aveva voglia di nasconderla al mondo intero. Sapeva di poterlo fare se avesse voluto, e la tentazione era grande. Non aveva mai trasformato nessuno... ma se avesse voluto... avrebbe potuto farlo.

La protettività nei suoi confronti, così come il bisogno possessivo, lo stupivano. Comera possibile che quella ragazza lo influenzasse in tal modo? Distogliendo lo sguardo dal suo viso angelico, vide un giovane che gridava. A quanto pare, gli uomini che la desideravano continuavano ad intromettersi.

Incrociò il suo sguardo ametista e percepì una strana sensazione di familiarità. «Non sono affari tuoi, stregone.» lo ammonì Kyou con voce gelida.

In quel momento sapeva che neanche Hyakuhei sarebbe riuscito a portargliela via, era sua. La strinse ancora di più quando percepì laffetto nellaura dellaltro potente uomo.

Lottando contro i propri pensieri, ringhiò di nuovo. Non avrebbe lasciato che la ragazza lo raggiungesse... non era ancora pronto a lasciarla andare. Aveva troppe domande e lei gli avrebbe dato le risposte, che le piacesse o no.

Sentendo di aver ripreso il controllo, Kyou decise che era ora di andarsene.

Shinbe stava camminando quando luomo si mosse. Beh, forse muoversi non era il verbo adatto. Quel tipo era svanito e poi riapparso davanti a lui.

«Ma che cavolo...?» esclamò Shinbe, fermandosi di colpo mentre osservava quel viso spaventoso.

Rimase scioccato e il suo cuore quasi si fermò. A pochi centimetri da lui cera un uomo con la pelle di porcellana, che somigliava troppo a Toya. Poteva giurare di aver visto le sue zanne e di aver sentito un ringhio di avvertimento.

Rimase immobile mentre luomo gli premeva un dito sul petto, poi si ritrovò seduto a terra. Sbattendo le palpebre, lo vide passare sopra di sé e svanire allimprovviso.

Suki arrivò in tempo per vedere Shinbe che cadeva a terra e un uomo alto e con i capelli argentati che scompariva con Kyoko. Svanì in un batter docchio.

Shinbe rimase seduto ancora per un momento, sbattendo le palpebre in confusione. «Che diavolo è successo?» gridò Suki, aiutandolo a rialzarsi, «Chi era quelluomo che è scomparso con Kyoko?». Entrambi si voltarono e uscirono per seguirlo. Era davvero svanito nel nulla?

Uscirono dalledificio e si guardarono attorno freneticamente, ma non cera nessuna traccia delluomo né di Kyoko.

Si voltò verso Shinbe con gli occhi lucidi, pronta a scoppiare in lacrime. «Dove sono andati? Quelluomo ha rapito Kyoko!». Stava tremando di paura. Quella che era iniziata come una divertente serata tra ragazze si era trasformata in un incubo.

«Calmati, Suki. La troveremo. È venuto anche Toya.» disse Shinbe, guardandosi intorno con ansia alla ricerca del suo amico. «Pensavo che fosse dietro di me!» esclamò.

La preoccupazione si trasformò rapidamente in rabbia, adesso che Suki era al sicuro accanto a lui. Poi ripensò allaccaduto e i suoi occhi si oscurarono. «A che diavolo stavi pensando? Poteva succederti qualcosa e magari non avrei saputo doveri!» esclamò, afferrandola per le braccia.

Suki serrò le labbra per la rabbia. Qual era il problema? Non era certo la prima volta che usciva con gli amici. Incrociò il suo sguardo, ancora più furiosa. «Ma che diavolo mmff...» fu interrotta da un bacio straziante.

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