Amy Blankenship - Sangue Contaminato стр 12.

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Il vigilante era allascensore quando arrivò la polizia. Fu deluso quando vide che soltanto due agenti avevano risposto alla chiamata, ma meglio di niente. Con il terremoto della settimana prima e tutte le persone trovate morte e smembrate finora, comprendeva la mancanza di forze disponibili.

Si udirono delle urla nel corridoio e gli agenti puntarono le pistole mentre correvano. Videro due infermiere sbalzate via e colpire duramente una parete con un rumore di ossa rotte. Esse caddero a terra lasciando lunghe strie di sangue sulla pittura bianca.

Ma che diavolo succede? mormorò il vigilante.

Gli agenti impugnarono saldamente le armi e si mossero lentamente. Altri membri del personale furono scagliati fuori dalle stanze, mentre altri cercavano di scappare.

Il vigilante osservò sconvolto una sagoma scura uscita dalla stanza accanto allingresso del reparto di terapia intensiva. Appariva e scompariva mentre si muoveva. Il suo volto non era visibile sotto il mantello nero strappato, ma si vedeva chiaramente una lunga falce stretta da lunghe dita.

La figura si muoveva verso di loro, sbalzando via le infermiere come bambole di pezza e gli agenti aprirono il fuoco mentre si allontanavano dallo spettro. La falce tracciò un lungo arco, tagliando in due un agente. Il sangue schizzò ovunque e la creatura proseguì verso laltro agente che stava ancora sparando.

Schizzò altro sangue quando il secondo agente fu ferito al viso. Sentì a malapena il campanello dellascensore, segno che stava arrivando qualcuno, ma era bloccato dalla paura e non riusciva a muoversi.

Vide un uomo con la coda dellocchio giovane, con un lungo soprabito e capelli neri in stile punk. Luomo alzò una mano verso la creatura, che finì in fondo al corridoio. Essa gridò, usando la falce per fermare il suo volo, e sembrò fissare il nuovo arrivato prima di svanire.

Stai bene? chiese Ren allagente traumatizzato.

Luomo svenne di colpo, Ren sospirò e prese il cellulare. Era un bene che nei pressi di quellospedale avesse percepito degli esseri paranormali, altrimenti non avrebbe avuto il potere per spaventare quella creatura.

Ci serve unimpresa di pulizie e il miglior cacciatore di demoni che abbiamo..

Capitolo 4

Angelica camminava avanti e indietro nellufficio di Ren, cercando di tenere docchio la barriera e di stare a distanza dagli altri nella stanza. Aveva già fulminato Storm quando le aveva detto che fissare Zachary non sarebbe servito a farlo svegliare prima.

Guardo perplessa Syn, che ancora appoggiato al muro. Iniziava a pensare che quelluomo poteva trasformarsi in una statua se si fosse impegnato, visto che non si muoveva da ore.

Forse Storm aveva ragione, iniziava a soffocare lì dentro e Zachary non aveva mosso neanche un dito. Allimprovviso il cellulare di Angelica squillò, destandola dai suoi pensieri.

Vedendo lID del chiamante e pensando che Storm volesse avere notizie di Zachary rispose No, Storm. Non si è ancora svegliato..

Ren ha bisogno di te allospedale. disse Storm seriamente. Si è imbattuto in qualcosa di terribile che adesso è da qualche parte nelledificio..

E ha bisogno di me per trovarlo. concluse Angelica, guardando Zachary prima di voltarsi. Arrivo..

Riagganciò e si rivolse a Syn Devo andare in ospedale. Syn accorciò la distanza tra loro così velocemente che lei quasi non se ne accorse.

Le mise un braccio intorno alla vita e sorrise prima di stringerla a sé. Era ora che lasciasse il capezzale del suo amico.

In un batter docchio si trovarono allingresso dellospedale. I membri del PIT travestiti da agenti di polizia stavano già scortando tutti fuori dalledificio. Non procedevano con ordine come avrebbero dovuto ma, se la situazione era grave come Storm aveva detto, allora non poteva certo biasimarli.

Dovè? chiese Angelica a uno della squadra.

Non lo so, ma Ren sta perlustrando il settimo piano. rispose luomo dopo averla riconosciuta.

Angelica e Syn andarono agli ascensori e raggiunsero il settimo piano. Quando le porte si aprirono, la prima cosa che lei notò fu lodore di sangue, poi spalancò gli occhi per la carneficina nel corridoio.

Ren aveva piantonato membri del PIT nellarea per controllare la presenza di eventuali sopravvissuti. Unaltra cosa che lei notò fu il vigilante rannicchiato in un angolo, che si dondolava avanti e indietro mormorando qualcosa a proposito del Mietitore.

Cosè successo? chiese Angelica.

Ren sospirò Sembrava il Mietitore, con tanto di falce e tutto il resto..

Un demone della morte. disse Angelica. Non ne ho mai affrontato uno ma so che sono molto cattivi..

È sprofondato nel pavimento ed è sparito. spiegò Ren. Non siamo ancora riusciti a trovarlo..

È ancora qui. lo informò Syn.

Lo so sento la sua energia negativa che cerca di contagiarmi come una malattia. disse Ren frustrato.

Angelica fece un respiro profondo e iniziò a percorrere mentalmente gli altri piani dellospedale. A volte le era capitato di riuscire a seguire il percorso invisibile intrapreso da qualche demone potente ma questo, invece, si era aggirato in tutto lospedale, ripercorrendo i propri passi troppe volte.

Ren spalancò gli occhi quando si sentì toccare dal potere di Angelica. Interessante. disse, non avendolo mai percepito prima. Immaginò che quando erano al castello il suo potere fosse dormiente perché non ne aveva bisogno. Ren scrollò le spalle, non era il momento per provare nuovi poteri, e tornò al suo lavoro.

Angelica si allontanò dal massacro verso la scala di emergenza. Syn era proprio dietro di lei e la vide guardarsi intorno per un attimo. Sentì il sangue nelle vene iniziare a scaldarsi quando, con il proprio udito sensibile, sentì dei bambini che piangevano e chiedevano aiuto. Alzò lentamente lo sguardo verso il soffitto concentrandosi sulle voci.

Angelica inspirò e corse su per le scale a tutta velocità. Percorsero tre piani e si fermarono al decimo. Lei si fermò di colpo e si portò una mano alla bocca vedendo unaltra carneficina.

Abbassando lo sguardo sentì le lacrime accumularsi negli occhi quando si accorse di trovarsi in una pozza di sangue. A pochi metri cera un bambino di non più di cinque anni che stava morendo dissanguato. Piccoli corpicini erano sparsi dappertutto, alcuni con espressioni di terrore sui loro volti angelici.

No. sussurrò Angelica. Era in grado gestire quasi tutto ciò che riguardava il suo lavoro, sangue, violenza, demoni ma quei bambini erano innocenti.

Un terribile urlo disumano proveniente dallatrio fece alzare lo sguardo ad Angelica e Syn. Il demone della morte era in piedi nella sala principale del reparto pediatrico, coperto di sangue. Sbatté a terra lestremità della sua falce rompendo una mattonella, prima di avanzare verso di loro.

Syn si mise lentamente davanti ad Angelica, tenendo docchio il demone che si avvicinava a rapidamente. Esso sollevò la falce in aria per colpirlo ma la mano di Syn scattò, afferrando larma proprio quando la lama fu a un centimetro dalla sua pelle.

Lascia che mi presenti. Syn sibilò e sbatté il palmo della mano sul petto del demone, frugando nelle sue vesti per cercare qualcosa allinterno. Il demone gridò e si allontanò, lasciando Syn con la falce in una mano e qualcosa di nero nellaltra.

Uccidere i bambini non è consentito. disse Syn con voce pericolosamente calma, sollevando la falce con destrezza. Assaggerai tu stesso il dolore che infliggi agli altri..

Facendo cadere il cuore nero a terra e spostando la falce nella mano destra, Syn puntò larma davanti a sé prima di colpire il demone con un gesto deciso. Non lo tagliò completamente in due perché voleva vederlo soffrire, e poi sapeva che non sarebbe bastato ad ucciderlo.

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