Powell Michael - Quattro Destini стр 22.

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Perché papà non nuota? chiese un giorno Lizzie.

Oh, sai, non gli piace lacqua.

Ma perché se è così bello? Ti piace, vero mamma?

Sì certo, tesoro, ma papà si è molto spaventato durante la guerra, tutto qui.

Cosa è successo?

Oh, è caduto in acqua dalla nave e hanno dovuto salvarlo.

Ed è lì che si è procurato tutte quelle cicatrici?

Sì, tesoro ma sai che non gli piace parlarne, perciò, per favore, non tormentarlo. Comunque tutti e due state nuotando veramente bene ora, no?

Quando fu cresciuto a Godfrey e a sua sorella fu permesso di andare a piedi in città da soli. Destate facevano il bagno presso la scoscesa spiaggia di ciottoli anche se Lizzie non accompagnava suo fratello quando nuotava lontano dalla spiaggia preferendo restare dove toccava. I barcaioli locali cominciarono a conoscerli e avvertirono Godfrey delle forti correnti che potevano prenderti e portarti nelle acque profonde visto che il letto del mare scendeva molto rapidamente. Godfrey, però, era diventato un nuotatore sicuro e stava attento a non spingersi troppo al largo. Se veniva preso dalla corrente sapeva che doveva nuotare attraverso e non contro.

I bambini erano delusi per il fatto che loro padre non volesse mai nuotare con loro. In realtà, Ernest sembrava oltremodo preoccupato per il fatto che Godfrey nuotasse, si agitava e si raccomandava che stesse attento ogni volta che entrava in acqua.

Puoi andare in spiaggia, certo. Ma, per favore, fa molta attenzione quando nuoti lì. Potresti non toccare e molto velocemente essere portato al largo.

Lo so, papà, ma sono un buon nuotatore, lo sai.

Sì, ma mi preoccupo lo stesso. E prenditi cura di Lizzie non è una nuotatrice brava quanto te.

Perché sei così preoccupato?

Penso di avere un po paura dellacqua, tutto qui.

****

Poco dopo la nascita di Godfrey, i suoi genitori parlarono della sua istruzione. Credo che dovremmo mandarlo a una scuola privata, disse Ernest.

Possiamo permettercelo?

Credo di sì. Mio padre si è offerto di aiutarci con le rette e io guadagno un salario discreto. So che hai dovuto lasciare il lavoro, ma possiamo farcela.

Hai in mente una scuola in particolare?

Cè una buona scuola qui nelle vicinanze, Kings Canterbury. Mi è stato detto che è la più vecchia scuola al mondo ancora attiva è stata fondata nel 597, pare, da SantAgostino.

597? Spero che abbiano aggiornato i programmi da allora! Ma, seriamente, non credi che le scuole private siano un po da snob?

Margaret, che non aveva frequentato le scuole private, non era impressionata dalla reputazione di caccia, pesca e polvere da sparo della scuola privata.

Beh, io ci sono andato. Sono uno snob?

Certo che lo sei! disse lei, guadagnandosi un buffetto amichevole dal suo affezionato marito. In ogni caso è veramente troppo giovane perché si debba decidere ora.

In realtà no, dobbiamo prenotare un posto per tempo. Iscriviamolo alla scuola elementare è a Sturry, vicino a Canterbury; vediamo come va lì e, se gli piace, può andare alle scuole successive. Altrimenti possiamo trovargli una scuola qui.

Margaret fu daccordo e ne fu felice di averlo fatto, perché Godfrey andò bene. Nella scuola primaria si interessò allo scoutismo e divenne un valido giocatore di rugby, diventando un componente dei lupetti e giocando nella squadra della scuola.

Si iscrisse alla Kings School nel 1934, indossando il tipico vestito con pantaloni a righe, giacca nera e collo a coda di rondine. Era un ragazzo socievole, bravo negli sport, diligente anche se non eccessivamente studioso, e popolare tra i suoi compagni. Aveva ereditato le abilità linguistiche di suo padre e sua madre. La sua materia migliore era il francese e il suo insegnante di lingue lo introdusse al tedesco che imparò velocemente con laiuto a casa di suo padre.

Essendo già robusto quando arrivò al Kings, si trovò a far parte della squadra junior di rugby già al primo trimestre, giocando come mediano di mischia. Fu in genere in grado di evitare il bullismo a cui erano sottoposte la maggior parte delle matricole. La scuola aveva ancora lusanza per cui le matricole ricevevano una piccola paga per fare i servitori dei ragazzi più grandi, ma Godfrey non era interessato. Tuttavia, i ragazzi più vecchi spesso trascinavano i ragazzi più giovani nei loro studi mentre passavano e ordinavano loro di andare al chiosco dei dolciumi al posto loro. La prima volta che capitò a Godfrey lui semplicemente si rifiutò di andare. Un ragazzo più anziano di nome Smythey disse ci andrai o ti picchierò.

Non puoi farlo disse tranquillamente Godfrey.

Oh, veramente? disse Smythey. E perché no, se posso chiedere?

Primo, perché non ti è permesso picchiarmi, solo il capo della casa può farlo, secondo perché, per quanto forte mi picchierai non lo farò e terzo perché te le restituirò.

Restituire. Restituire? Tu piccolo bastardo. Razza di screanzato!

Smythe condivideva il suo studio con un gruppo di bulli. Ascoltarono con interesse questo scambio di battute. Uno di loro disse piccolo stronzetto, va bene. Va avanti, Smythey, picchialo.

Smythe andò verso Godfrey, le mani sui fianchi, ultima possibilità, rospetto, andrai o no al chiosco dei dolciumi?

Non ci andrò disse Godfrey.

Smythe sollevò il pugno e mirò al suo volto, ma Godfrey fece un passo indietro ed evitò il colpo. Finì, però, contro uno degli amici di Smythey, che lo spinse in avanti mentre Smythey colpiva di nuovo. Questa volta il colpo lo centrò con violenza sul mento. Sentì i denti sbattere tra loro e barcollò. Le lacrime riempirono i suoi occhi ma riuscì a schivare un secondo colpo e colpì con un pugno i genitali di Smythey. Smythey crollò a terra in preda ai dolori mentre i suoi compagni attaccarono Godfrey ma, prima che riuscissero a raggiungerlo, la porta dello studio si aprì e il capitano della casa, un ragazzo di nome Carter, entrò.

Che diavolo è tutto questo chiasso?

Questo zotico si è rifiutato di andare al chiosco di dolciumi per Smythey e poi lo ha colpito sulle palle.

Beh, mostra uno spirito combattivo, devo dire. Però non posso permettere che le matricole disobbediscano alle persone più grandi altrimenti dove andremmo a finire? Si girò verso Godfrey. Perciò fa come dice.

No, disse Godfrey. Non sono uno schiavo, non lo farò!

Cosa? Mi stai disobbedendo? Sono il capitano della casa, lo sai!

Sì, lo so, ma non fa alcuna differenza, puoi picchiarmi se vuoi, ma non andrò.

Veramente? Bene, molto bene. Vieni nel mio studio. Vuoi essere picchiato, sei venuto dalluomo giusto.

Fece entrare Godfrey nel suo studio lì vicino dove gli altri responsabili della casa erano in attesa alle loro scrivanie. Avevano sentito il litigio ed erano impazienti di sapere cosa stesse succedendo.

Questo bambino sogghignò Carter, questo bambino si rifiuta di fare quello che gli è stato detto. Credo che si meriti una lezione, no?

Gli altri sorveglianti furono daccordo con entusiasmo, anche se uno di loro, uno studente di nome Mitchinson fu meno entusiasta. Ha mostrato del fegato ad affrontare quella merda di Smythe. Non credo dovresti punirlo per aver fatto quello che tutti vorremmo fare.

Dobbiamo imporre della disciplina, temo, Mitch. Piegati su quella sedia, ragazzo. Prese un bastone da una mensola vicina alla porta dello studio, si allontanò da Godfrey, poi corse verso di lui e colpì con violenza la sua schiena con il bastone. Godfrey sussultò ma non disse nulla. Bene, ragazzo. Abbassa i pantaloni, poi vedremo quanto sei veramente coraggioso. Godfrey lo fece con riluttanza e di nuovo il responsabile della casa prese la rincorsa e lo colpì con forza. Anche se voleva urlare per il dolore, Godfrey si sforzò di stare calmo.

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