Andrea Calo' - Il Giardino Dei Rododendri стр 7.

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Lynda entrò per prima e si meravigliò subito delle ridotte dimensioni della stanza dingresso.

«E davvero piccolo qui, James. In quanti vivevate qui dentro?», chiese mentre con lo sguardo curioso analizzava ogni singolo oggetto che volutamente o meno veniva a trovarsi sulla sua traiettoria visiva. Erano vecchi oggetti che portavano addosso il peso degli anni passati dal giorno che furono creati. Quante mani li avranno toccati, pensò la giovane. Tuttavia erano ben spolverati, James ci teneva a mantenerli sempre puliti e in ordine.

«Eravamo in cinque persone», rispose luomo.

«Cinque persone? Ma comè possibile James. Non cè spazio a sufficienza per cinque qui dentro, si soffocherebbe», chiese Lynda sorpresa da quella risposta.

«Oh si, si stava un po stretti, si. Ma tutto questo aveva anche i suoi vantaggi! Tanti corpi così vicini aiutavano a tenere calda la casa durante i rigidi inverni che interessavano questa zona. Non avevamo il riscaldamento, faceva tutto quel caminetto laggiù. Ma la legna da ardere costava molto e noi non potevamo permetterci di bruciarne in grande quantità», rispose luomo con rassegnazione, «E poi ci si voleva bene. Cera amore, unione tra di noi e con nostro padre e nostra madre. E questo ci bastava per andare avanti con il sorriso. Ovviamente si doveva anche mangiare e i nostri genitori erano ormai anziani. Quindi noi figli ci rimboccammo le maniche e decidemmo di lasciare questa casa per andare a lavorare in città. Lavorammo davvero sodo, sa? Ma era giusto così, dovevamo pur sdebitarci con nostro padre e nostra madre per averci cresciuti forti e sani, nonostante le difficoltà economiche».

Forse proprio qui era nascosto il segreto. Lynda non aveva idea di cosa significassero lamore, lunione e la complicità tra i componenti di una famiglia. Tutto questo lei non lo aveva mai vissuto in prima persona, come poteva saperlo? Quando a scuola la maestra chiedeva di scrivere per compito dei pensieri sulla famiglia, provava sempre una sensazione di imbarazzo e per non consegnare il foglio in bianco cominciava ad inventare, fantasticando con la sua fervida mente di bambina. Fortunatamente aveva una buona fantasia. La finzione regnava persino nelle immagini che lei stessa vedeva con la sua piccola mente creativa. Non replicò quindi allaffermazione di James, ma incassò il colpo, certa che luomo non lo aveva detto apposta per provocarle del dolore o dei risentimenti sullaffetto che le era stato negato.

«Quindi qui vivevate tu, tuo padre e tua madre. Chi erano gli altri due?», chiese.

«Gli altri due erano il mio povero fratello Richard, morto da parecchi anni ormai, possa Iddio conservare per sempre in pace la sua povera anima», rispose James facendo il segno della croce prima di fermarsi per una breve pausa, «e sua moglie Beth».

Luomo sospirò con unespressione seria dipinta sul volto, Lynda se ne accorse immediatamente.

«Beth? Che cosa curiosa, si chiama come mia zia», rispose la ragazza mentre sorrideva, ma piuttosto insicura delle parole che aveva appena pronunciato.

«Lynda, Beth è proprio tua zia!».

Lynda non riuscì a credere a ciò che le sue orecchie stavano sentendo! Beth, la moglie del fratello di James e sua zia Beth, sorella di sua madre, amica complice e compagna delle sue estati inglesi erano la stessa persona!

«Ma no James, non è possibile! Zia Beth vive in Cornovaglia da moltissimi anni ormai! Io trascorrevo tutte le mie estati da lei quando ero bambina, come può essere vero tutto ciò?».

«E tutto vero infatti. Beth ci lasciò subito dopo la morte di Richard per ritornare alle sue origini, nel suo vecchio cottage in Cornovaglia. Facendo un rapido calcolo, tu avevi circa due anni quando lei partì per non tornare mai più qui». James guardava Lynda con tenerezza mentre allontanava una sedia dal tavolo per potersi sedere. Comprendeva bene lo stato di eccitazione misto a smarrimento che una tale notizia poteva averle dato. Lynda sapeva che la famiglia di sua madre era inglese ed aveva le sue radici in Cornovaglia. Sapeva che sua madre Sarah e sua zia Beth si erano trasferite a New York da giovani a causa del lavoro del padre, un ricco industriale che aveva acceso proficui rapporti di lavoro con diverse società statunitensi. Sapeva anche che sua zia era rimasta vedova molto presto e che in seguito alla perdita del marito aveva deciso di tornare nella sua terra dorigine. Ma non era affatto al corrente dello stretto legame che si era formato tra la sua famiglia e quello di James, un semplice autista al servizio del Governo e quindi di suo padre.

«Oh mio Dio James, sembra tutto così assurdo! Sono totalmente assalita dalle domande! Quindi tu saresti una specie di zio per me!», esclamò Lynda, completamente in balia delle onde di quella burrasca che laveva sommersa e che non riusciva ad affrontare. James esitò qualche istante prima di rispondere.

«Un po alla lontana, ma diciamo di si. Una specie di zio», rispose senza però sembrare del tutto convincente agli occhi della ragazza.

Lynda seguiva i legami di parentela indicandoli con un dito come se fossero stati scritti su un albero genealogico impresso nella sua mente. Tutto aveva un senso logico, James era per lei una sorta di zio.

«E perché mia madre non mi ha mai raccontato nulla di tutto ciò?», chiese in attesa che luomo le rispondesse, nella speranza di dissolvere in un colpo solo tutti i suoi dubbi.

«Non lo posso dire con assoluta certezza ma penso che dietro a questa sua scelta o imposizione ci fosse la figura di tuo padre».

«Mio padre?», chiese Lynda sempre più meravigliata.

«Il Senatore Grant, esattamente».

«Scusa ma non riesco a capire. Perché avrebbe dovuto mettersi in mezzo per una cosa del genere? Si trattava solo della nostra famiglia, di rapporti di parentela tra persone. Non aveva altro a cui pensare il Senatore?»

«Oh si, certamente ne aveva. E proprio questo, io penso, fu il motivo trainante. Tuo padre aveva davanti a se una fiorente carriera politica, era ammirato e benvoluto da tutti. Era una brava persona allinizio, mi devi credere! Ma in quellambiente le cose prima o poi cambiano, si sa. Si era creato una fitta rete di amicizie, alcune delle quali un po losche e poco raccomandabili, nella rete del quadro politico di allora. La sua immagine doveva quindi rimanere salda e ferma, legata a un quadretto di famiglia perfetto: lui, la sua cara moglie e la sua bambina. Ma intorno a questo quadretto roteavano anche altre persone. E una di queste era proprio Beth, una ragazzina un po troppo ribelle, con tante strane idee per la testa, così come venivano percepite dagli occhi di un personaggio benestante e importante, candidato a diventare ben presto un Senatore. Tua zia Beth sinnamorò di Richard, più giovane di me di qualche anno e legò molto con la nostra famiglia, al punto di accettare di trasferirsi qui, nella nostra casa. I miei genitori erano già molto anziani, mio padre ci lasciò per primo e mia madre lo seguì qualche anno dopo. Quindi, per un certo periodo di tempo Beth, Richard ed io vivemmo qui da soli sotto questo tetto. In casa nostra non girarono mai troppi soldi. Io lavoravo su richiesta come commesso presso piccoli negozi della zona mentre Richard, che aveva sempre mostrato una salute piuttosto cagionevole, si ammalò gravemente ai polmoni. Non poteva fare alcun tipo di sforzo. Fu durante questo periodo che Beth imparò larte pasticcera, in particolare la preparazione delle confetture e la lavorazione della cioccolata. Divenne una vera maestra in quel settore».

James regalò un sorriso e una carezza a Lynda ma lei non reagì. Qualche cosa ancora le sfuggiva.

«E io dovero?», chiese per poter individuare almeno sommariamente quel periodo nel passato al quale ci si stava riferendo.

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