Amy Blankenship - Ombra Di Morte стр 10.

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Vide la propria mano tremare per un attimo prima di infilarla in tasca. Non voleva far sapere a nessuno che aveva problemi con l’anello, nel timore che glielo togliessero e lo mandassero via.

Il problema era che, in alcuni momenti, si sentiva la febbre e dei desideri oscuri avevano iniziato ad entrargli in testa negli ultimi due giorni. Desideri che erano l’esatto opposto della sua personalità. Finora riusciva a controllarli ma, se la situazione fosse cambiata, sapeva che avrebbe dovuto dire tutto.

I peli sulle braccia si rizzarono ed ebbe la sensazione di essere osservato. Si girò e strinse gli occhi verso un grande albero in lontananza. Per un momento si chiese se la sagoma che aveva appena visto fosse frutto della sua immaginazione o un fantasma.

I suoi pensieri furono interrotti quando, all’improvviso, sentì qualcosa dietro di sé. Si girò convinto che uno Spinnan fosse sopravvissuto in qualche modo e lo avesse seguito fin lì.

“Preso.” disse Guy ridendo. “Avresti dovuto vedere la tua faccia. È strano che i tuoi pantaloni sono ancora asciutti.”.

Jason gli rivolse un lieve sorriso ma non abboccò all’amo.

Guy smise di ridere, notando che Jason non aveva una bella cera. “Stai bene? Pensavo che un anello che rende invincibili impedisce anche di essere malati.”.

“Non sono malato, non ho dormito bene.” brontolò Jason, infilando ancora di più la mano nella tasca dei jeans. Forse era giunto il momento di dirlo a qualcuno e Guy non era una cattiva idea, visto che era pratico di magia. “Prima dovevo concentrarmi per sapere cosa provava Tiara, invece ora che l’anello si è riattivato sento più di quanto avessi mai immaginato. La cosa strana è che questo coso sta iniziando ad essere un po’ tormentato.”.

“Che vuoi dire?” chiese Guy serio.

Jason scosse la testa, non sapendo come spiegarlo “Niente, probabilmente è solo il jet-lag... passare da essere umano a superman nel giro di due secondi è parecchio stressante.”.

“Mi chiedo per quanto tempo ne avranno ancora Zachary e Tiara.” disse Guy sedendosi sugli scalini, mentre Jason si appoggiava a uno dei montanti che circondavano la veranda.

“Già, anch’io.” roteò quasi gli occhi, ma ringraziò silenziosamente Guy per aver sviato il discorso dall’anello, poi fece un cenno verso l’albero “Credo di aver visto Falco Notturno laggiù pochi minuti fa, osservava la casa.”.

Guy aggrottò la fronte nella direzione indicata da Jason, chiedendosi cosa facesse l’Indiano. Era stato sorpreso un paio di volte da Carley mentre cercava un incantesimo che avrebbe reso visibile Falco Notturno e lei gli aveva detto di lasciarlo in pace. Sembrava seria quindi Guy aveva lasciato perdere. Era contento di aver portato tutti i loro libri di incantesimi e le pergamene al cottage, era un ottimo modo per ammazzare il tempo e sovrastare il... rumore.

“Non è proprio un tipo amichevole, vero?” chiese Jason.

Guy scrollò le spalle “Non deve esserlo per forza, lui è fedele a Tiara.”.

L’Indiano li superò ed entrò in casa. Il suo viaggio lungo la strada dello spirito lo portò in camera di Tiara... un posto in cui era stato diverse volte ma dove non si fermava mai a lungo. All’improvviso si trovò a guardare in silenzio i due che finivano di vestirsi.

Zachary si avvicinò a Tiara che si stava infilando un paio di mutandine e le cinse le spalle con un braccio. “La parte peggiore della giornata è quando decidi di rivestirti.” la stuzzicò baciandole la spalla scoperta.

Tiara ridacchiò e allungò la mano verso la gonna prima che Zachary le dicesse di non andare al lavoro.

‘Stanotte vedremo Craven da soli.’ le disse Falco Notturno.

Tiara sussultò e si mise una mano sul cuore. “Non spaventarmi così.”.

“Così come?” chiese Zachary confuso.

“Non tu... Falco Notturno.” disse lei con un tenero sorriso, poi iniziò rapidamente a sistemarsi la gonna. Avere il busto scoperto era già abbastanza.

“Chi, quel surreale indiano invisibile che non ha doti di socializzazione né personalità, e adora entrare nelle camere delle persone quando sono da sole?” chiese Zachary quando la temperatura nella stanza aumentò di parecchi gradi.

Tiara si trattenne dal ridere e mentì “Non è così e lo sai.”.

“No, non lo so.” ringhiò Zachary. “Per come la vedo io, in questo momento ci sta guardando e sta ascoltando ogni mia parola. Il fatto che ti osserva dal nulla è più che inquietante.”.

Falco Notturno apparve all’improvviso a meno di un centimetro da Zachary, facendolo saltare per la sorpresa. Tiara non si preoccupò di trattenersi, stavolta, e iniziò a ridere mentre s’infilava il top.

“Te la sei cercata.” riuscì a dire lei dopo essersi calmata.

Zachary prese la giacca e se la infilò. “Sì, certo... allora, Tonto, dove andiamo stasera?”

“Noi niente.” disse Falco Notturno con voce fredda. “Tiara e io incontreremo Craven da soli.”.

“Perché da soli?” chiese lei mentre s’infilava le scarpe.

“Vuole insegnarti qualcosa di nuovo.” rispose l’indiano e le afferrò il braccio.

Tiara spalancò gli occhi e tutto ciò che rimase di lei fu il rumore echeggiante di un sussulto mentre scompariva.

Non appena i due svanirono, Zachary si precipitò fuori dalla camera da letto e si diresse verso la porta d’ingresso, chiudendo la porta non proprio dolcemente.

“Andiamo.” ringhiò, vedendo Guy e Jason in attesa.

“E Tiara?” chiese Guy guardando dietro di sé.

“Se n’è andata.” rispose Jason, e seguì Zachary fino alla macchina.

L’altro lo fulminò con lo sguardo “Quel maledetto guardone indiano invisibile l’ha portata via per una lezione privata con Craven e non mi ha detto dove stavano andando. Quindi ho bisogno che tu usi quel dannato anello e scopri dove diavolo sono.”.

Jason guardò Guy “Mi siedo dietro con te.”.

Capitolo 4

La signora Tully entrò dalla porta principale del Moon Dance e si avvicinò subito ad Envy, che era seduta ad un tavolo al bar. Aggrottò la fronte notando Trevor e Devon in piedi ai lati opposti di quello stesso tavolo.

“Allora.” disse, andando dritta al punto “Che ne dici di raccontarmi cos’è successo?”

“Sto bene.” insistette Envy, agitando la mano con distacco “Penso di essermi stressata troppo o qualcosa del genere.”.

“Capisco.” la signora Tully alzò un sopracciglio. “Immagino che svieni spesso, allora.”.

Envy aggrottò la fronte, decidendo di non rispondere neanche. La verità era che non era mai svenuta prima d’ora.

La signora Tully indicò la porta laterale “Al piano di sopra, adesso.”.

Trevor si precipitò per aprire loro la porta e la tenne aperta lasciando entrare Devon prima di lui, poi ringhiò quando l’altro cercò di chiuderla dietro di sé. Afferrando la porta dalla presa di Devon, lo sorpassò sulle scale con un ghigno e aprì l’altra porta per Envy quando arrivarono alla camera da letto.

Osservò la stanza e poi guardò Devon “Ti piace vivere da adolescente, eh?”

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