Amy Blankenship - Cose Pericolose стр 5.

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Anthony rimase indietro mentre le sue guardie ammanettarono il lupo alla parete e poi furono subito allontanate quando ebbero finito.

“Cosa vuole che facciamo, signor Anthony?” chiese il licantropo più anziano.

“Voglio che tu sia sicuro di dargli una lezione, Boris.” rispose Anthony. “Non mi ha riportato la mia sposa e deve imparare che il fallimento non è tollerato.”

Boris guardò il ragazzo e sospirò dentro di sé. “È solo un ragazzo.”

“Allora imparerà in fretta.” La voce di Anthony era priva di emozione.

Boris sollevò una mano segnata e fece cenno ad altri due licantropi. Essi si avvicinarono e strapparono il retro della camicia del giovane lupo. Boris sollevò una delle fruste, il ‘gatto a nove code’, e la schioccò in aria. Il lupo ammanettato sussultò, facendo sorridere Anthony.

Boris si posizionò circa due metri dietro il giovane e schioccò la frusta in avanti. Il giovane lupo urlò al colpo della frusta sulla propria schiena. Le urla continuavano mentre Boris continuava a colpire la pelle che prima era intatta. Alla fine si fermò e un altro lupo mannaro si fece avanti con una grande ciotola di sale. Altre grida agonizzanti seguirono quando il sale fu gettato sulle ferite sanguinanti.

Il giovane lupo si abbandonò contro il muro credendo che la tortura fosse finita, solo per urlare di nuovo quando i colpi ripresero...solo che questa volta si unirono altre due fruste.

Anthony alzò la mano destra in modo da poterlo vedere meglio e si accigliò quando vide che avrebbe dovuto tagliarsi le unghie. Alzando le spalle, si allontanò dal pestaggio e si avvicinò alla cella più lontana all’estremità opposta del seminterrato. Sul suo volto apparve un sorriso quando le catene pesanti sferragliarono.

L’uomo all’interno si alzò improvvisamente in piedi e si dimenava contro le catene cercando di raggiungere Anthony.

Il cattivo umore di Anthony svanì improvvisamente vedendo l’orgoglioso maschio lì dentro. Il suo sorriso si allargò mentre pensava ad un modo per riportare Jewel tra le sue braccia e lontana dai puma in cui aveva cercato di rifugiarsi.

“Sono felice di averti sparato solo un colpo, Micah... Potresti ancora essermi utile.”

*****

Tabatha si guardava intorno nell’appartamento che condivideva con Kriss e tremava. Di solito non era un problema stare da sola, ma per molte ragioni, stasera non ci riusciva. Guardava fuori dalla finestra ogni volta che sentiva un rumore, pensando che Kriss fosse tornato. Pensava di stare bene quando Envy e Devon l’avevano lasciata a casa mentre andavano da Chad, ma adesso capiva quanto avesse bisogno di compagnia.

Envy le aveva chiesto se volesse andare con loro, nel caso in cui avesse avuto bisogno di rinforzi per gestire suo fratello Chad. Ma Tabby aveva pensato che forse Kriss sarebbe tornato a casa presto e voleva chiedergli cosa era successo, per cui aveva rifiutato...adesso se ne pentiva.

Pensare a Kriss la portò a pensare a Dean e a come aveva agito in chiesa. Poteva ancora vedere lo sguardo sul suo viso quando aveva visto Kane.

Tabatha scosse la testa quando l’immagine di Kane le venne in mente, in un vano tentativo di non pensare a lui. Vedere che stava morendo aveva scavato qualcosa di profondo nel suo cuore e nella sua anima. Non capiva perché, ma il pensiero che morisse la fece rannicchiare.

“Datti una calmata.” sussurrò per rompere il silenzio. “Ti serve una distrazione.”

Prendendo il telefono, decise di chiamare Jason al lavoro per farsi aggiornare e vedere se era successo qualcosa di insolito da quando Kriss l’aveva portata in Florida.

Il telefono squillò tre volte prima che ci fosse una risposta.

“Guardia Forestale, sono l’agente Fox.” disse una voce sexy.

“Ehi Jason, sono Tabby.” Sorrise per la prima volta da quando era entrata in casa.

“Tabby?” gridò Jason e lei sentì qualcosa rovesciarsi, probabilmente la sedia perché era solito dondolarsi su due piedi. “Dove diavolo sei stata?”

“Diciamo che Kriss ha rapito me ed Envy e ci ha portate in Florida per qualche giorno.” rispose Tabby. “Sono appena tornata a casa e ho pensato di chiamare per vedere cosa mi sono persa.”

Jason sospirò “Oltre alle normali cose strane, non ti sei persa granché. L’unica cosa emozionante accaduta è che l’altra sera abbiamo ricevuto una chiamata da un pazzo.”

Tabby sorrise e si sedette sul divano. “Racconta!”

“Jacob e io ce ne stavamo seduti, era una serata noiosa, e il telefono squillò. Ho risposto e questo tizio diceva di aver visto un giaguaro che inseguiva un puma in centro, con un cellulare legato a una zampa.”

Tabatha non poté farne a meno e cominciò a ridere. Se fosse stata al posto di Jason un paio di settimane fa, avrebbe pensato la stessa cosa. “Accidenti.” esclamò lei.

“Dillo a me.” disse Jason ridendo. “Jacob e io abbiamo scommesso se troveranno o no dei messaggini quando prenderanno la bestiola.”

“Sei sicuro di non aver bevuto una delle specialità di Kat?” chiese lei ridendo.

“Io non bevo in servizio!” esclamò Jason e Tabatha sentì la risata di Jacob in sottofondo. “Allora, quando tornerai al lavoro?”

Tabatha strinse le spalle “Non lo so ancora. Mi serve qualche altro giorno e ho delle ferie da consumare.”

“Fantastico, anche se ci manchi però. Non è la stessa cosa senza un bel viso che illumina tutto. Ho solo Jacob adesso, e non è un granché da guardare.”

“Mi mancate anche voi, ragazzi.” disse Tabatha, e lo pensava davvero. “Ci rivediamo tra un paio di giorni.”

Jason rimase in silenzio per un istante e Tabatha istintivamente capì cosa stava per dirle. “Come sta Envy?”

“Anche lei sta bene. Come me, aveva solo bisogno di staccare per qualche giorno.” Si morse il labbro inferiore quando ci furono diversi secondi di silenzio.

“È vero?” chiese Jason.

“È vero cosa?” chiese Tabatha, facendo la finta tonta.

“Envy esce davvero Devon Santos?” Le nocche di Jason divennero bianche mentre stringeva il telefono un po’ più forte.

Tabatha sospirò, sapeva che questo avrebbe ferito molto Jason, ma in parte era anche colpa sua. Un ragazzo così carino non dovrebbe mai fissarsi con una ragazza che lo vede come un migliore amico e un fratello.

“Sì, è vero.” disse piano Tabatha. “So che non voleva ferirti. Ti vuole bene...lo sai.”

Jason respirò piano e Tabatha si sentì dispiaciuta per lui. Aveva corteggiato Envy da così tanto tempo che era l’unica ragazza che avesse mai guardato. Adesso lei era fuori dalla sua portata ma Tabatha non glielo avrebbe detto. Quello era compito di Envy.

“So che non voleva.” disse Jason dopo un minuto. “Immagino che avrei dovuto sospettarlo quando non si è nemmeno accorta che flirtavo con lei.”

“Se n’è accorta, Jason.” disse Tabatha. “Ha solo pensato che avrebbe creato tensioni nella vostra amicizia.”

Jason mormorò “Già, probabilmente è così, ma non puoi biasimare un ragazzo per aver sognato, giusto?”

“Io posso biasimarti per tante cose.” Tabatha sentì Jacob parlare in sottofondo.

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