Questa foto ovviamente era una messa in scena per divertirci. Una di noi era già sposata. Questa immagine mi rievoca dei ricordi molto belli. Avevo ventun anni, avevo appena rotto con Dmitry e Franck aveva appena incontrato Sylwia Le mie amiche volevano tirarmi su di morale. Qualunque sia la distanza e a qualunque letà, non le potrò mai dimenticare. Per loro sarò sempre presente, ogni volta che avranno un problema io accorrerò immediatamente a confortarle! Vi adoro, mie fedeli amiche. Buon Natale a voi!
Nel primo pomeriggio, sono uscita a scoprire il manto bianco su Parigi. Mi infilai la mia calda giacca e presi lombrello per proteggermi dalla moltitudine di fiocchi. Il micro cosmo parigino si stava trasformando: la gente brontolava, sorpresa dallimprovvisa apparizione della neve. Si sentiva anche leco di grida euforiche, lentusiasmo dei bambini meravigliati da ciò che la stagione offriva loro una sola volta allanno, godevano della rarità di una Parigi innevata. La vita quotidiana era talmente disturbata che potevo facilmente comprendere che si maledicesse questo tempo. Proprio allangolo della strada dove abitavo, un autobus di città aveva tamponato il davanti di unauto. Non cè dubbio che lautista aveva perso il controllo scivolando dopo una frenata troppo tardiva. Attorno allincidente, una folla si agitava. Guardando la carrozzeria dellauto completamente schiacciata, un brivido di freddo glaciale scosse il mio corpo. Avevo visto che nessuno era ferito, eppure questimmagine cosi reale si accompagnava ad una sensazione di disagio, sensazione che non provavo vedendo un incidente in un film in cui avevo la consapevolezza che era tutto finto. Un ingorgo si era già formato. Dietro lautobus, le automobili erano bloccate. Un tentativo collettivo di retromarcia era stato messo in atto, mentre il conducente e lautomobilista redigevano il verbale dellincidente. Chi suonava il clacson, chi pattinava e in aria volavano anche alcuni insulti. Per i bambini la neve è il paradiso. Per gli adulti la vita quotidiana si trasforma in un inferno. Fortunatamente, in me sonnecchia ancora unanima di bambina, anche se devo accettare la mia condizione di donna indipendente. Ѐ impossibile rimanere totalmente una ragazzina. La vita ti colpisce e ti richiama allordine. Dobbiamo lavorare per vivere senza, il più delle volte, poterci concedere, la possibilità di trovare un lavoro o unattività in linea con il nostro sviluppo individuale. Anche se alcuni riescono a conciliare le due cose, per la società capitalista questa non è una priorità. I soldi devono circolare, entrare da una parte, uscire dallaltra lasciando, al passaggio, una scia di prestiti per leccessivo consumo. Nessuno si accontenta di risparmiare per acquistare in seguito ciò che gli fa piacere. Questo modo di procedere è tuttavia portatore di una reale gratificazione; un godimento integro. Invece, quando ci si ritrova coperti di debiti, a forza di offrirci gingilli o aggeggi, la vita può generare delle difficoltà insormontabili se un cambiamento brusco interviene dalloggi al domani. Le porte della sfortuna si aprono per voi, provocando un grave dissesto economico Non mi contraddiranno i clochard di Parigi, in costante aumento, che hanno perso tutto e di cui i poteri pubblici si disinteressano.
Più avanti, nel viale principale, il traffico non sembrava più incasinato. Del sale era stato sparso sulle strade e sui marciapiedi. Solo le vie più piccole subivano ancora lumore variabile della stagione.
Mentre andavo verso la metro Montparnasse, incrociai dei giovani che invitavano i passanti a unirsi ai loro giochi. Avevano un impianto audio che diffondeva la musica con toni bassi. Si divertivano a scivolare sulla neve, e a effettuare acrobazie. Scattai alcune foto per conservare una traccia di questo momento, tuttavia, rifiutai la proposta di unirmi a loro.
Sono andata fino a Montmartre. Adoro questo quartiere romantico per le lunghe passeggiate degli innamorati. Questo luogo è per me pieno di ricordi. Era qui che Franck aveva organizzato il nostro primo appuntamento. Ѐ stato qui che mi ha sedotta e conquistata. Un po più lontano cera il parco delle collinette Chaumont, che era stato il teatro dei nostri deliziosi momenti di passione.
In mancanza di un uomo galante, decisi di fare una passeggiata da sola sulla strada innevata.
Malgrado le cadute che sopraggiungevano frequentemente, si rialzavano coraggiosamente per tentare una nuova discesa. Ho immortalato questi momenti felici e cominciavo a prendere gusto per la magia della fotografia. Mentre contemplavo le immagini che avevo scattato, ho capito ciò che Franck aveva tanto amato in questarte: questo sguardo osservatore, voyeur, ladro di intimità. Scatta al momento giusto e non un secondo dopo perché faresti solo una brutta foto.
Più larte è personale, più cela ricchezze. Si allontana così dalloggetto da fagocitare, oggetto che vivrà solo per un tempo limitato prima di essere condannato alloblio.
Ho immortalato il Sacro-Cuore ricoperto dal suo manto immacolato, poi ho preso la direzione del parco. Partendo da qui, mi restava circa unora di cammino per arrivarci. Bisogna essere un po pazzi per decidere di percorrere questa distanza con un tempo simile. Almeno, avrei avuto molte cose da contemplare e tutta una serie di comportamenti umani da osservare, pensai.
Cerano dei venditori di castagne che si riscaldavano le mani, al caldo del fuoco che si liberava da una stufa rialzata su un carrello del supermercato certamente rubato.
I mercanti, come fuggitivi, dovevano nascondersi alla minima apparizione di un poliziotto. Per colpa di un lavoro in nero da cui lo Stato questa vacca grassa che bisogna nutrire non trae alcun profitto.
Appena misi piede nel parco, limpressione di trovarmi nel mezzo di un paesaggio da cartolina mi invase. Ebbi come la sensazione di non trovarmi più a Parigi. Un velo chiaro ricopriva leggermente gli alberi senza oscurare completamente la corteccia naturalmente scura. Nelle foto che scattavo, il bianco dominava, invadeva, contrastava e tappezzava ogni centimetro quadrato di prato o di ghiaia. Questa mescolanza di bianco e nero dava una forza ed un equilibrio allinsieme, quasi a ricordare lineluttabile dualità che guida le nostre vite e il mondo. La foto porta in sé una risposta: per compensare anche il minimo male, il bene deve prevalere. La moltitudine di fiocchi offriva un tocco di grigio che nascondeva gli edifici sullo sfondo e sembrava suggerire che nulla era tutto chiaro o scuro, le due tinte dovevano completarsi lun laltro per esistere. Al tempo stesso ombre tristi, universi morti, colori opachi, ma la visione assomigliava a un vero capolavoro di composizione.
I bambini si divertivano sotto lo sguardo benevolo dei loro genitori. I più grandi modellavano pupazzi di neve, mentre i più piccoli guardavano la polvere bianca sulle loro mani schiacciarsi e dissolversi a contatto con la pelle. Stavo ancora scattando istantanee di tutti quei momenti quotidiani.
Alcuni percorsi erano proibiti. Altri erano stati delimitati. Alcune affissioni segnalavano un pericolo potenziale superando la demarcazione. Non potendo avventurarmi nei meandri del parco, decisi di tornare a casa. Questa uscita mi ha permesso di sensibilizzarmi alla fotografia. Forse ci saranno delle belle sorprese? In caso contrario, almeno, mi sono divertita, senza soffermarmi troppo sul passato.
Una volta al caldo, ho trasferito le immagini sul mio tablet. Le ho guardate una ad una con attenzione e cancellato quelle che mi sembravano venute male, poco chiare o sfocate. Constatai che avevo molto da imparare. Ovviamente, non ero una professionista.