Non è Claudio Pulcro l'àugure?
ClaudiaSì, e che perciò?
VolusiaStassera egli verrà da noi
FundanioA prender gli auspicî ne' tuoi occhi, a leggervi che il suo fato è felice
VolusiaE i miei occhi non gli lascieranno leggere un bel nulla, fino a tanto i suoi polli non promettano ai mangiare a modo.
FundanioPossiamo dunque andarne sicuri. Egli dee conoscere i suoi polli, il tuo Claudio, ed ama certamente i tuoi occhi. Fin qui, dunque, tutto andrebbe a gonfie vele. Ma, egli c'è
AnniaAncora un ma?
FundanioSì, e il più grosso. Io non ho collega ad aiutarmi. I due Bruti sono contrarii. Già, gente Giunia, sempre avversi alle novità e duri come macigni!
MarziaMa non hai dunque parlato a Valerio?
FundanioSe gli ho parlato!.. Averlo lui dalla nostra, lui, il più eloquente dei romani dopo Catone, sarebbe un trionfo sicuro, come se io lo tenessi nelle pieghe della toga Ma che volete? l'eloquenza del mio amico è incatenata al carro del futuro cognato. Lo pregai, lo scongiurai; ma invano. E mi troverò solo, e non son punto eloquente
VolusiaTu?
Fundanio(inchinandosi)
Io, certo. Colle donne ho le parole più facili; il mio estro s'accende; ma cogli uomini ah, cogli uomini, mi cascan le braccia. Farò quanto posso; ma prevedo male.
VolusiaOh brutto, questo Valerio! Mi duole perfino ch'ei porti il nostro nome. E Fulvia gli ha da voler bene?
AnniaFulvia è sorella a Catone; catoneggia anche lei.
MarziaLo credi?
AnniaMa!.. E tu?
MarziaIo credo che la donna è ciò che vuole; e l'uomo la segue.
FundanioQuesto ha da esser vero per gli uomini che hanno la fortuna
(con aria languida inchinandosi verso Marzia)
MarziaDi meritare
(ridendo)
FundanioDi esser tirati. L'ho detta.
MarziaCattivo! e che altro si è fatto, se non tirar dalla nostra il tribuno Marco Fundanio? Vuoi di più? Sappiamo il debito nostro. Ti si intreccieranno corone; ti si porterà in trionfo come Bacco.
Fundanio(a Marzia)
Oh tigri! Parole, parole, e poi non sarà niente.
Birria(in fretta dalle quinte)
Due matrone si son fermate all'ingresso, precedute da due schiavi piccini e bistorti.
MarziaFa entrare.
(Birria esce)
AnniaAh! dovrebbero essere di Marco Porcio Catone, che ci ha i più brutti schiavi di Roma.
FundanioStravaganze del grand'uomo. Ma, come qui le sue donne?
MarziaAvevo preveduto la tua mala sorte con Valerio. Ora vedremo d'esser noi più fortunate.
FundanioChe non posson le donne?
MarziaOr dunque, un gran colpo! Si va incontro al nemico. Tu, mamma, bada a Licinia; chè la va da consolessa a consolessa. Noi ci incaricheremo di Fulvia.
SCENA VLicinia, Fulvia e Detti, con Birria in disparte(Licinia e Fulvia indossano la stola, stretta all'imbusto da due cinture. Quella di Licinia, di color bruno; quella di Fulvia di color cenerognolo, o bianco. Ambedue portano in capo il ricinio).
Claudia(muovendo incontro a Licinia)
Ben vieni, o Licinia. La casa di Lucio Valerio è tua.
LiciniaTu sei sempre cortese, o nobile Claudia. Marco Porcio rammenta sempre ciò che deve a Lucio Valerio.
ClaudiaE noi, mogli a tai valentuomini, ci siamo sempre amate.
LiciniaBontà tua! Noi povere campagnuole
ClaudiaZitta! La virtù non conosce differenze di villa e di città, di patriziato e di plebe. Tuo marito dalla sua virtù fu tratto in alto, non dal favore di Lucio Valerio.
(sotto voce a Marzia)
Me ne fate dire, voi altre!
Volusia(a Fulvia)
Come ti sei fatta bella!
FulviaAh, credi? Ne godo.
Annia(a Marzia)
Come lo dice: «ne godo!» Vedete che contadina rifatta!
MarziaLa bellezza, te lo dirò con mia madre, non conosce differenze di villa e di città
AnniaSalvo le lentiggini!
MarziaAh sì, ne ha qualcheduna; ma certi uomini vogliono che sia questa una bellezza di più.
AnniaChe gusti!
Volusia(a Fulvia)
Ti rammenti di Tuscolo e dei nostri bei campi? E di quella fontana, dove c'era un'eco meravigliosa, che ci rimandava tante belle cose? Io ero molto piccina
FulviaEd io molto grande.
VolusiaOh, vediamo! Quanti anni hai!
FulviaIndovina.
VolusiaDiciotto. Io ne ho quasi sedici.
FulviaSono più vecchia.
VolusiaVenti?
FulviaVa innanzi.
VolusiaVentuno?
ClaudiaZitta là! non si chiedon gli anni a nessuno.
FulviaPerchè, nobilissima madre? Lasciala dire. Amo parerle giovine tanto; ma in verità, carina mia,
(volgendosi a Volusia)
ne ho venticinque.
MarziaEh via!
FulviaCertamente. Son nata colla seconda guerra punica, sotto il consolato di Livio Salinatore quando incominciò tanta carestia d'uomini. Il che non era di buon augurio per me.
ClaudiaCara ed ingenua sempre!
LiciniaMa, una così leggiadra adunanza?..
MarziaComizii femminili!
FulviaCome sarebbe a dire?
MarziaChe qui si congiura.
Fulvia(mostrando di vedere Fundanio)
Ah, per altro, fino a tanto egli c'è un tribuno della plebe, la repubblica non ne avrà detrimento.
Annia(sotto voce a Marzia)
Ben detto, per una contadina!
MarziaOr dunque, sediamo, con gravità romana. Vi dirò ora il perchè vi abbiamo qui convocate. Tu, Licinia, e tu, madre, siete i consoli. Fulvia, Annia, Luscina e Volusia, son le centurie un po' smilze
Fundanio(sotto voce a Marzia)
Di numero?
MarziaCi s'intende. Io, poi, sarò il tribuno, con tua licenza, o Fundanio.
FundanioOh, di gran cuore; ma io?
MarziaE tu sarai il littore.
FundanioSta bene; dunque incomincio. Non vengo attorno, o centurie, a distribuirvi le tavolette pel voto, perchè questo già s'indovina.
FulviaChe ne sai tu, littore?
FundanioPossibile? Daresti tu il voto contrario alla dimanda d'un tribuno? Basta, lasciamola lì. Dirò invece che non distribuisco tavolette, perchè non ne ho. Sono côlto alla sprovveduta. Il voto lo darete ad alta voce, nè ci sarà confusione.
(imitando il far dei littori)